Il prezzo del petrolio scende? Merito delle energie rinnovabili

prezzo del petrolio

La discesa del prezzo del petrolio

Non possiamo che prendere positivamente la continua discesa del prezzo del petrolio che in questi giorni ha toccato record storici di ribasso. Grazie a questo il livello generale dei prezzi scende perché, al momento, la quasi totalità di prodotti e servizi del nostro fabbisogno sono strettamente legati al costo energetico di produzione e trasporto.

Fattori principali che determinano la discesa del prezzo del petrolio

Ma cosa ha spinto in reatà così in basso il prezzo del petrolio? D’istinto verrebbe da rispondere che la causa sia legata alle solite manovre geopolitiche e diplomatiche che hanno ad esempio permesso all’Iran di trattenere di nuovo commerci con l’occidente. La realtà va cercata più a fondo. Sappiamo che fortunatamente in tutto il pianeta l’utilizzo di energie rinnovabili è largamente cresciuto in questi anni, in modo particolare la realizzazione di impianti fotovoltaici ha registrato ottimi incrementi.

Uno studio redatto dalla società di consulenza Mercom Capital rivela che perfino l’India, finora restìa nell’attuare politiche e processi di trasformazione ecologici, ha esteso del 12% gli impianti fotovoltaici sul proprio territorio. Una delle maggiori aziende italiane nele settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico, AS SOLAR, riferisce che nei prossimi anni il territorio indiano incrementerà ulteriormente le strutture di ben 3,6 gigawatt.
Se poi teniamo in considerazione chi fa la parte del leone (o meglio in questo caso del dragone) è la Cina e scopriamo che anche qui si sono fatti enormi passi avanti nella messa in funzione di impianti fotovoltaici, è facile capire come la domanda mondiale di petrolio sia potuta scendere anche in presenza di un aumento della produzione.

Ed è proprio questa la chiave di lettura: l’offerta di petrolio sul mercato è inevitabilmente aumentata in funzione del calo della domanda e del fatto che gli avidi Paesi produttori arabi non abbiano rallentato le quantità di estrazione. Questo per le più classiche logiche di mercato si traduce in una sola cosa: il calo del prezzo del petrolio.

Prezzo del petrolio: alcune conseguenze della discesa

Ma come si distribuirà nell’immediato futuro la presenza degli impianti di energie rinnovabili sul nostro pianeta? Cina, Stati Uniti e Giappone copriranno assieme il 65% della domanda globale. Per quanto riguarda l’Europa sarà la Gran Bretagna il Paese con maggior sviluppo, ma fortunatamente anche l’Italia avrà la sua parte. Secono EY, un importante punto di riferimento del settore, l’Italia per il periodo 2015-2020 vedrà quadruplicare gli impianti con una crescita sia tra le aziende che tra i privati. Il deterrente sarà però la presenza di detrazioni fiscali per l’installazione che senza dubbio invogliano gli utilizzatori ad avvicinarsi all’utilizzo di fonti rinnovabili.
Se il quadro normativo e fiscale italiano agevolerà l’installazione degli impianti i benefici non saranno solo per l’ambiente, ma anche in termini occupazionali con 27.000 nuovi posti di lavoro. Il valore aggiunto che si creerà con il passaggio alle energie rinnovabili è stimato in 1.060 milioni di euro a fronte di un aumento di capacità produttiva annuale di 1650 MW.

In ogni caso quello di cui tutti noi dobbiamo essere consapevoli è che i nostri consumi energetici dovranno a breve svincolarsi dall’uso del petrolio. Anche se in momenti come questo lo troviamo a buon mercato, sappiamo tutti che questa fase può subire cambi repentini che si legano a precari equilibri bellici e geopolitici.
Con il supporto di professionisti del settore, è oggi facilmente possibile trasformare la propria abitazione o la propria azienda tendendo la mano al sole o ad altre fonti rinnovabili, il risultato sarà sicuramente un notevole risparmio economico nonché un forte aiuto al futuro del nostro pianeta e alla sua sicurezza ecologica.

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