Legambiente: le regole per il biogas

Ricorrere a fonti di energia rinnovabile è la migliore strada per l’abbandono dell’utilizzo dei combustibili fossili e per la lotta contro i cambiamenti climatici, ma ci vuole rigidità e molta attenzione nella produzione di queste energie, soprattutto del biogas. Avendo visto i problemi che i primi esperimenti con gli impianti a biogas hanno causato sia a cittadini che al territorio, Legambiente propone una propria ricetta per garantire la giusta distribuzione delle energie rinnovabile superando i problemi.

Strategia e regole proposte da Legambiente sono state presentate, all’inizio dell’anno, dall’ associazione stessa, in una lettera inviata a Regione, ANCI ed UPI dell’Emilia Romagna. Il piano di Legambiente prevede freno alle colture energetiche dedicate, filiera cortissima, stop immediato agli impianti mal gestiti e incentivi al biometano. Entriamo un minimo nel dettaglio della proposta Lagambiente per migliorare produzione e commercializzazione degli impianti a biogas:

1.    Evitare le concentrazioni di impianti. La richiesta è quella di migliorare la distribuzione territoriale delle fabbriche che producono le energie alternative come il biogas. Questa formula permetterebbe di ovviare al problema della reperibilità del materiale per alimentare gli impianti e di migliorare lo smaltimento dei digestati, cioè degli scarti finali.

2.    Evitare lunghi trasporti delle biomasse. Accorciare la filiera cioè la catena che va dal produttore al rivenditore.

3.    Frenare le colture energetiche dedicate. Scoraggiare il ricorso esclusivo ai prodotti di colture dedicate per la produzione di energia, come sta avvenendo con il mais, eviterebbe l’innalzamento dei prezzi dei terreni e dei prodotti. Per questo motivo, secondo Legambiente, sarebbe buono utilizzare in modo prioritario soprattutto i sottoprodotti degli allevamenti zootecnici, dell’agricoltura, delle industrie agroalimentari e i rifiuti organici prodotti dai cittadini.

4.    Mettere uno stop agli impianti che generano disagi. Applicare ad hoc le norme emanate per evitare che un impianto emetta cattivi odori creando disagi a cittadini e territorio circostante.

5.    Immettere il biometano in rete. Questa proposta prevede la purificazione del biogas dal metano in esso contenuto e la conseguente sua immissione nella rete di distribuzione del gas naturale.

Con questa lettera Legambiente si è messa a sostenere la produzione di impianti a biogas, solo se la produzione viene effettuata con “la testa sulle spalle”, poiché l’ambiente resta comunque l’habitat naturale dell’essere umano, quindi deve essere protetto!

Per approfondire E-cology consiglia

http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/19_il_biogas.pdf

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