Paolo Lugiato: Salute, Sicurezza ed ambiente per una gestione ottimale degli impianti solari

Paolo Lugiato

Oggi i top player del solare si stanno sempre più orientando, oltre all’ordinaria gestione O&M (esercizio e manutenzione), verso strategie integrate di sicurezza sul lavoro e alla protezione dell’ambiente. Gli operatori più innovativi stanno pensando di creare dipartimenti ad hoc per la salute e la sicurezza dei lavoratori (negli impianti si genera elettricità a bassa e media tensione) e il rispetto delle norme ambientali, dallo smaltimento corretto dei pannelli alla preservazione dell’ambiente e della fauna nei dove gli impianti sono installati. In gergo si chiamano dipartimenti HSE, Health, Safety, Environment. In Italia c’è un manager, Paolo Lugiato che per anni è stato l’unico manager del fotovoltaico a prevedere un Dipartimento HSE nel Gruppo RTR e che il nuovo amministratore delegato, Ingmar Wilhelm, continua oggi a supportare, attraverso la direzione e il coordinamento di Enzo Matticoli (HSE Manager) e Vincenzo Monaco (HSE Engineer). Noi l’abbiamo intervistato.

D: Cosa significa creare un Dipartimento HSE in una società “solar”?

Paolo Lugiato: HSE sta per Salute, Sicurezza e Ambiente, è un dipartimento che garantisce l’implementazione di procedure HSE, che mettono insieme responsabilità, strutture, risorse umane ed economiche e procedure necessarie per una gestione sicura e sana per tutti.

D: Nelle compagnie solar in cui ha lavorato come ha implementato un dipartimento HSE?

Paolo Lugiato: Insieme allo staff abbiamo ideato una serie di procedure standard per la messa in sicurezza degli impianti fotovoltaici, adottato e implementato diverse procedure di salute e sicurezza, monitorandone costantemente l’applicazione. La continua e puntuale verifica dell’idoneità tecnico professionale, oltre a essere un requisito normativo, permette di mantenere elevate le performance degli appaltatori operanti presso gli impianti fotovoltaici. In termini di sicurezza sul lavoro, la formazione e l’informazione, sia del personale RTR che di quello degli stakeholder, costituisce inoltre uno dei pilastri sui quali è fondato il sistema di gestione HSE.

D: Lei parla di sicurezza negli impianti solari: quali tipi di pericoli genera l’operare queste “centrali elettriche” e che cosa si deve fare per mitigarli?

Paolo Lugiato: L’impianto fotovoltaico genera p energia a bassa e media tensione e il rischio di predersi una scossa seria è generalmente visto tra quelli importanti. Spesso però si dimenticano i rischi generati dalle altre attività, dal taglio dell’erba, alla pulizia dei pannelli, fino alla manutenzione civile di tutti gli elementi dell’impianto fotovoltaico. Se non gestiamo con la massima attenzione questi pericoli possono portare a incidenti anche più gravi di quelli legati al rischio elettrico. Vanno quindi considerate tutte le variabili di rischio, implementate le azioni mitigative ed eseguite ispezioni continue, per verificare che siano sempre garantite le condizioni di sicurezza, soprattutto a valle di un intervento manutentivo. Nel l’eventualità che emergano non-conformità o situazioni pericolose, si deve agire con temestività per intraprendere azioni correttive.
La tutela dell’ambiente è infine ottenuta con una continua valutazione degli impatti ambientali con una metodologia che permette di individuare, valutare e mitigare gli impatti ambientali dovuti alle attività manutentive, agli eventi atmosferici e alle caratteristiche sito-specifiche degli impianti.

D: Parliamo di tutela ambientale, cosa si fa per proteggere gli animali e la natura in un impianto fotovoltaico?

Paolo Lugiato: Dal punto di vista della natura per le imprese deve essere una priorità la mitigazione ambientale. Trattasi di una cintura verde predisposta sul perimetro dell’impianto fotovoltaico che serve per compensare il verde eventualmente sottratto per l’impianto. Questi interventi di mitigazione minimizzano l’impatto visivo e aumentano la biodiversità vegetale e paesistica, consentendo l’inserimento e la connessione del terreno dell’impianto con la rete ecologica del territorio. Il continuo e costante monitoraggio dello stato dei sistemi di drenaggio consentono poi di evitare i danni derivanti da eventi atmosferici di entità rilevante, purtroppo in questi ultimi anni sempre più frequenti. Inoltre sono state adottate procedure per gestire e limitare gli incidenti ambientali, come per esempio lo sversamento accidentale di liquidi pericolosi per l’ambiente.

Per la gestione dei rifiuti cosa fate? Qual è il rifiuto più importante?

Paolo Lugiato: I rifiuti prodotti dentro un impianto fotovoltaico sono RAEE, ovvero Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Ovviamente la prassi più comune è lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici, che oltre a seguire la normativa nazionale, deve rispettare anche le linee guida emesse dal GSE. In tutti gli impianti fotovoltaici sono state individuate le aree per lo stoccaggio temporaneo dei RAEE: questo per consentire agli operatori O&M di gestire in maniera corretta, sicura e rispettosa dell’ambiente anche questa attività.

D: formazione e informazione: voi avete adottato uno strumento chiamato Video HSE Induction. A Cosa serve?

Paolo Lugiato: Quando si hanno 132 impianti , come nel caso di RTR, dispersi su tutto il territorio nazionale con molti operatori O&M, e un numero importante di subappaltatori non sempre si riesce a raggiungere tutti di persona.. Per questo si è realizzata un sistema virtuale di formazione del personale in ingresso, per sensibilizzarlo relativamente a tutti i rischi e alle procedure da seguire all’interno di un impianto fotovoltaico. Sono oltre mille le persone che a oggi hanno visionato il Video HSE Induction di RTR, contribuendo in maniera significativa all’innalzamento del livello di consapevolezza in merito agli aspetti di salute, sicurezza sul lavoro e protezione ambientale.

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