Quando il ritmo frenetico di Roma si fa insostenibile e l’aria della metropoli sembra quasi rubare il respiro, la mente inizia a vagare verso orizzonti più verdi e silenziosi. Non serve andare lontano per ritrovare il contatto con una dimensione più umana e naturale. L’Umbria, cuore verde d’Italia, è ricca di borghi da visitare, raggiungibili in poco più di un’ora dalla Capitale, luoghi pieni di storia, dove il tempo sembra scorrere a un ritmo diverso.
Vi proponiamo un itinerario di due giorni, pensato per l’autunno 2025, una fuga lenta e consapevole alla scoperta di Narni e Amelia, da fare in coppia o in famiglia, sia con i mezzi pubblici che in auto.
Come arrivare a Narni e Amelia (anche col treno)
Organizzare una piccola evasione può essere l’occasione per sperimentare forme di mobilità più consapevoli. La scelta più ecologica è senza dubbio il treno regionale, che dalla stazione di Roma Termini in circa un’ora vi porterà alla stazione di Narni-Amelia. Vi suggeriamo di controllare bene gli orari e le frequenze perché possono cambiare a seconda dei giorni della settimana.
Come raggiungere il centro storico di Narni
Una volta arrivati alla stazione, situata nella parte bassa di Narni Scalo, il comodo servizio di bus, il Narni Link, vi condurrà in pochi minuti nel cuore del centro storico di Narni. Attenzione, per usufruire della navetta è opportuno acquistare il biglietto del collegamento treno + bus in un’unica soluzione sui canali d’acquisto di Trenitalia, scegliendo Narni Centro come destinazione o origine del proprio viaggio.
Se, invece, le esigenze personali o la voglia di esplorare i dintorni di Narni in totale autonomia vi spingono a scegliere l’auto, il percorso è altrettanto semplice. Imboccando da Roma l’autostrada A1 in direzione Firenze, si prende l’uscita a Magliano Sabina, oppure l’uscita a Orte. Da lì, seguendo le indicazioni, si raggiunge Narni in circa venti minuti.
Il centro storico di Narni è visitabile a piedi per cui, una volta giunti in città, vi consigliamo di parcheggiare nel parcheggio del Suffragio e raggiungere Piazza Garibaldi attraverso i comodi ascensori che portano direttamente in centro.
Come arrivare ad Amelia da Narni

Narni, centro storico
Se vi muovete con i mezzi pubblici, per andare ad Amelia da Narni Centro, occorre prima tornare alla stazione Narni-Amelia con il Narni Link (il biglietto può essere acquistato direttamente a bordo senza maggiorazione di prezzo e presso le biglietterie Busitalia). Una volta tornati in stazione, il collegamento con il centro storico di Amelia da Narni è garantito dagli autobus di linea di Busitalia, la compagnia che gestisce il trasporto pubblico locale in Umbria. Le corse sono frequenti e la fermata si trova proprio nel piazzale antistante la stazione. Il tragitto in autobus è piuttosto breve e dura circa 20-25 minuti, a seconda del traffico. La fermata principale ad Amelia è in Piazza XXI Settembre, il punto di partenza ideale per esplorare il centro a piedi.
Se ci si sposta in automobile da Narni, il percorso è breve e panoramico. In circa 15 minuti, percorrendo la Strada Statale 205 Amerina, si arriva ai piedi del centro storico di Amelia. Consigliamo di non avventurarsi in auto all’interno delle mura, poiché il cuore del borgo è una Zona a Traffico Limitato (ZTL). La soluzione più comoda e consigliata è lasciare l’auto nel grande Parcheggio di Porta Romana (noto anche come parcheggio ex-Foro Boario), che permette di arrivare in centro storico con un comodo sistema di ascensori pubblici e gratuiti.
Cosa vedere a Narni: da Narni Sotterranea al Ponte d’Augusto

Cattedrale di San Giovenale
Narni – il cui nome latino – Narnia – pare abbia ispirato lo scrittore C.S. Lewis per la creazione del mondo magico de “Le Cronache di Narnia”- è un borgo che sembra sospeso nel tempo con un patrimonio storico che affonda le radici in epoche remote. La prima tappa è Narni Sotterranea: un viaggio nel cuore nascosto della città, alla scoperta di un complesso ipogeo riscoperto quasi per caso da un gruppo di giovani speleologi nel 1979. La visita guidata (della durata di circa 75/90 minuti) è un racconto avvincente che si snoda tra una chiesa del XII secolo affrescata, una cisterna romana e, soprattutto, le stanze del Tribunale dell’Inquisizione, con le celle dove i prigionieri hanno lasciato graffiti e messaggi di disperazione e speranza. Attenzione, per la visita occorre obbligatoriamente prenotare telefonicamente.
Usciti dalla penombra dei sotterranei, ci si può perdere tra i vicoli medievali fino a raggiungere la splendida Piazza dei Priori, cuore pulsante della vita cittadina, dominata dal Palazzo del Podestà. Da lì, a circa tre minuti a piedi, è possibile raggiungere Piazza Garibaldi, di fronte alla quale si erge una delle chiese artisticamente più interessanti e belle dell’Umbria: la Cattedrale di San Giovenale e Cassio, dedicata a San Giovenale, primo vescovo e patrono di Narni, e a San Cassio, anch’esso vescovo e copatrono della città di Narni. Edificata in stile romanico nel 1145, nel corso degli anni, la cattedrale ha subito numerosi interventi di rinnovamento ed ampliamento che l’hanno resa quella maestosa opera di architettura e arte che possiamo ammirare oggi nel centro storico della città.

Ruderi del Ponte di Augusto, Narni
Il pomeriggio, invece, è dedicato a un connubio perfetto tra storia e natura. Una passeggiata di circa venti minuti dal centro storico, seguendo un sentiero ben segnalato, conduce alle Gole del Nera. Qui, lo spettacolo è mozzafiato: i resti imponenti del Ponte d’Augusto, un’opera ingegneristica romana del 27 a.C., si ergono maestosi sul fiume, e il foliage che incornicia l’arco superstite crea un quadro perfetto per una foto e un momento di pura contemplazione.
Questa passeggiata, adatta a tutti, è il modo ideale per concludere la giornata, respirando l’aria fresca della valle prima di concedersi una cena in una delle trattorie tipiche, assaggiando gli strangozzi al tartufo o altre prelibatezze locali.
Amelia: tra mura poligonali, olio novello e paesaggi umbri

Mura poligonali Amelia. Foto di Arcanma, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons
Il secondo giorno del nostro weekend ci porta a pochi chilometri di distanza, ad Amelia, uno dei centri più antichi d’Italia, la cui fondazione si perde nella leggenda. Ciò che colpisce immediatamente il visitatore è la sua cinta muraria: le imponenti Mura Poligonali, costruite con enormi blocchi di pietra incastrati a secco, risalgono al VI-IV secolo a.C. e abbracciano ancora oggi gran parte del centro storico.
Il cuore di Amelia è un dedalo di stradine silenziose che salgono verso la cima del colle, dove si trovano la Torre Civica dodecagonale e la Cattedrale. Ma la vera gemma culturale è custodita all’interno del Museo Civico e Pinacoteca “Edilberto Rosa”. Qui, l’attrazione principale è la straordinaria statua bronzea del Germanico, un’opera risalente al I secolo d.C., ritrovata quasi intatta nel 1963.
Visitare Amelia nell’autunno del 2025 ha un valore aggiunto: l’olio. Questo è il periodo della raccolta delle olive e della frangitura. È un’esperienza sensoriale completa: il profumo intenso delle olive appena pressate, il rumore delle macine, e infine l’assaggio dell’olio novello – pizzichino, fruttato, vibrante – su una fetta di pane abbrustolito. È un modo per connettersi al ciclo agricolo, per capire il lavoro e la passione che si celano dietro a un prodotto d’eccellenza del territorio. Molti agriturismi della zona organizzano degustazioni e visite, trasformando un semplice assaggio in un momento didattico e conviviale, perfetto anche per i più piccoli.

Scorcio di Amelia
I piatti tipici di Narni e Amelia
Esplorare un territorio significa anche, e soprattutto, assaggiarlo. La cucina di questa porzione di Umbria è schietta, generosa e profondamente legata al ciclo delle stagioni. In autunno, in particolare, la tavola si arricchisce di sapori intensi e avvolgenti.
A Narni, il re indiscusso della gastronomia è il Tartufo Nero Pregiato. Il suo profumo inconfondibile e terroso impreziosisce il piatto simbolo della città: le ciriole o strangozzi, una pasta lunga a sezione quadrata, fatta a mano solo con acqua e farina, la cui consistenza ruvida cattura perfettamente il condimento. Ad accompagnare degnamente i piatti di Narni c’è un vino che porta il nome di un frutto: il Ciliegiolo di Narni DOC. Un rosso rubino, dal profumo che ricorda appunto la ciliegia e i frutti di bosco, perfetto sia con i primi piatti che con le carni e i salumi locali, tra cui spiccano le salsicce e il prosciutto nostrano.
Ad Amelia il prodotto più tipico è senza dubbio il Fico Girotto, una specialità che risale alla fine dell’Ottocento. I migliori fichi della zona vengono essiccati, aperti e farciti con mandorle, canditi o noci, per poi essere pressati fino a formare una sorta di “mattonella” rotonda, una delizia che è perfetta come fine pasto o come spuntino energetico. Ma Amelia è anche la patria di un olio extravergine d’oliva di qualità, ottenuto dall’Oliveto storico secolare del Rajo, che regala un “oro verde” dalle note gradevolmente amare e piccanti. Un altro prodotto imperdibile, per i palati più curiosi, sono i mazzafegati: salsicce di fegato di maiale arricchite con uvetta, pinoli e scorza d’arancia. Un sorprendente equilibrio tra dolce e salato che affonda le sue radici in ricette rinascimentali.
Infine, un cenno va fatto a un presidio Slow Food che testimonia la ricchezza di biodiversità di quest’area: la Fava Cottora dell’Amerino, un legume antico, piccolo e tenero, perfetto per zuppe dense e cremose. Assaggiare questi prodotti non è solo un piacere per il palato, ma un modo per sostenere i piccoli produttori, custodi di un patrimonio gastronomico che è parte integrante del paesaggio e della cultura di questo meraviglioso angolo d’Italia.
Un weekend con i bambini in Umbria: attività e consigli pratici
Progettare un viaggio con i bambini richiede un’attenzione particolare, ma Narni e Amelia si rivelano destinazioni sorprendentemente a misura di famiglia. Per il soggiorno, la scelta ideale potrebbe essere uno dei tanti agriturismi di cui l’Umbria è ricca. Questa tipologia di strutture, spesso immerse nel verde, offre spazi aperti dove i bambini possono giocare, vedere da vicino animali da fattoria e, solitamente, godere di una cucina genuina basata su prodotti a km 0, che accontenta anche i palati più esigenti.
Dal punto di vista pratico, è fondamentale indossare scarpe comode: i sampietrini e le salite dei borghi non perdonano! Vestirsi a strati è la regola d’oro per l’autunno, che può regalare giornate soleggiate ma anche serate frizzanti. Per le famiglie con bimbi molto piccoli, un marsupio o uno zaino porta-bebè è da preferire al passeggino, spesso poco pratico sui ciottoli o lungo le ripide salite dei borghi.

Ma il consiglio più importante è abbracciare la filosofia del “turismo lento“: non riempite la giornata di troppe attività. Lasciate il tempo per una sosta imprevista, per un gelato in piazza, per osservare un gatto che sonnecchia su un muretto. È in questi momenti non programmati che si coglie la vera essenza del viaggio e si costruiscono i ricordi più belli, lontano dal caos, in un angolo rigenerante dell’Umbria.
Orte, Otricoli, Bomarzo o Fiano Romano per una deviazione nel viaggio da/per Roma
Se si viaggia in macchina, il percorso per andare o tornare dalla nostra meta principale può trasformarsi in una fonte di ispirazione per delle brevi tappe o deviazioni per protrarre il nostro viaggio. L’area tra l’Umbria meridionale e l’alto Lazio, infatti, è ricca di gemme nascoste che meritano una sosta, anche solo per una passeggiata. Ecco alcune proposte per arricchire il nostro viaggio, in cui potersi fermare durante il nostro viaggio di andata o ritorno.
Orte
La prima opzione è Orte, un borgo che, come Narni, si erge su una rupe di tufo. Ma la sua vera magia, ancora una volta, si cela sotto terra. Orte Sotterranea offre un percorso labirintico che si snoda per centinaia di metri, svelando un acquedotto, cisterne, pozzi e suggestivi colombari utilizzati per l’allevamento dei piccioni fin dal Medioevo. È un’esperienza che valorizza l’ingegneria ipogea che caratterizza tanti centri di questa zona.
Otricoli
Per chi è appassionato di storia romana, una sosta al Parco Archeologico di Otricoli è quasi d’obbligo. A pochi minuti dall’autostrada, ci si ritrova a passeggiare tra le rovine dell’antica città romana di Ocriculum. A differenza di un museo tradizionale, qui si cammina all’aperto, tra i resti del teatro, dell’anfiteatro e delle terme, in un’area suggestiva che costeggia il fiume Tevere. È un museo a cielo aperto dove si può ripercorrere la vita che brulicava in questo importante porto fluviale.

Bomarzo
La deviazione verso Bomarzo è sì quella leggermente più distante (si allunga di circa una mezz’ora il percorso da/per Roma) ma è una tappa imperdibile se si ha un po’ di tempo da dedicarle. Oltre ad una passeggiata per i vicoli del borgo medievale, in particolare consigliamo di visitare il vicino Sacro Bosco di Bomarzo, meglio noto come Parco dei Mostri. Voluto dal Principe Vicino Orsini nel XVI secolo, questo luogo è unico al mondo. Non è un giardino all’italiana, ma un percorso surreale tra gigantesche sculture che emergono dalla vegetazione: un orco con la bocca spalancata, un elefante da guerra, una casa pendente che sfida l’equilibrio. Una meraviglia da visitare sia per gli adulti che per i bambini.
Fiano Romano
Un’altra sosta perfetta è il borgo di Fiano Romano, dominato dall’imponente Castello Ducale Orsini, cuore del paese. Ma Fiano Romano riserva anche un’altra sorpresa nelle vicinanze: l’area archeologica di Lucus Feroniae, un antico santuario e centro romano sorto in un’area sacra già agli Etruschi e ai Sabini. Si può passeggiare tra i resti del foro, di un piccolo anfiteatro e di diverse botteghe. Il fiore all’occhiello del sito è la magnifica Villa dei Volusii, una vastissima e lussuosa residenza di età imperiale, appartenuta a una potente famiglia senatoria, che conserva ancora oggi splendidi pavimenti a mosaico e un impianto termale privato.
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