Siete in cerca di idee per vacanze ecosostenibili per un weekend lungo o una settimana? Con l’arrivo della primavera, il richiamo della natura si fa irresistibile e il desiderio di esplorare le bellezze del nostro Paese diventa un bisogno autentico. Da dove partire se si vuol pensare di visitarla a piedi? L’Italia, con i suoi paesaggi variopinti e la sua storia dai mille volti, si sta rivelando il luogo ideale per viaggiare lentamente per assaporare ogni dettaglio. A dare un po’ di suggerimenti è La Compagnia dei Cammini, che propone per la bella stagione una serie di percorsi inediti che si addentrano in territori meno battuti, ricchi di storie e tradizioni.
Gli itinerari primaverili spaziano dalle terre di ricostruzione dell’Appennino alle terre di confine del Carso, dalle comunità minerarie del Sulcis all’accogliente Calabria di Riace, disegnando un affresco di un’Italia coraggiosa e ospitale, che attende di essere ascoltata e vissuta passo dopo passo.
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Il Carso 2024 in 5 giorni: Un viaggio tra memoria e bellezza aspra
- Dal 3 al 7 aprile si parte quindi con La Compagnia dei Cammini per un cammino sulle tracce della storia nella terra del Carso in Friuli, luogo di confine dal fascino aspro e dolce ma anche di memoria per i campi profughi degli istriani, le foibe, le trincee e i bunker della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.
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Alla scoperta del Sentiero Rilke: poesia e natura si fondono
Il percorso di medio livello parte dalla piccola Duino per andare verso Trieste, passando per il Sentiero Rilke, una terrazza fantastica a picco sul mare dove il poeta boemo compose le sue Elegie.
Mitreo e Timavo: incursioni nel mistero e nella storia
Si arriverà al Mitreo e le mitiche risorgive del Fiume Timavo, il misterioso corso d’acqua che si inabissa presso le Grotte di san Canziano, in Slovenia, e scorre sotto terra per circa 40 km prima di riemergere a pochi passi dal Mar Adriatico. Da lì, con la testa nella Mitteleuropa e la pancia nei Balcani, ci si addentra nell’altipiano, incontrando monti che non sono monti, lande rigogliose e desolate, boscaglie di roverelle, ornielli e carpini neri, pini neri che parlano dell’Impero austro-ungarico, montagne rovesciate (le cosiddette “doline”), inghiottitoi, grotte misteriose (tra cui la Grotta Gigante, la più grande cavità visitabile al mondo), trincee, bunker e antichi campi profughi.
Val Rosandra: una riserva naturale da esplorare con rispetto
Si prosegue dunque nella riserva naturale della Val Rosandra, luogo incantato in cui scorre l’unico corso d’acqua superficiale di tutto il Carso, e dove fece le sue prime arrampicate il grande Emilio Comici. Infine si arriva dolcemente verso Trieste, porta tra Est e Ovest, per salutarci in cima al Molo Audace, l’antico molo caro a Umberto Saba da cui ammirare Piazza Unità, il Borgo Teresiano, il Carso, l’Adriatico. Non un trekking ma un cammino: un’esplorazione lenta, pensosa e gioiosa di un territorio che in un fazzoletto di poca terra ma di tante lingue, culture, gastronomie e storie che racconta leggende, memorie da preservare, particolarità naturalistiche, bellezze inconsuete, complessità, genti che parlano più lingue e hanno vissuto sotto più bandiere, genti schive e soprattutto accoglienti.

Calabria: L’Arte dell’accoglienza tra storia e natura
Nello stesso periodo in Calabria dal 7 al 13 aprile c’è un altro cammino civile della Compagnia dei Cammini tra i borghi dell’accoglienza, da Gerace a Riace. L’itinerario passa per i paesi di Gioiosa Jonica, Pazzano e Stilo, il percorso sfiora il Parco naturale regionale delle Serre e le ampie fiumare che squarciano le vallate.
Tracce di civiltà antiche: il patrimonio nascosto del Meridione in un cammino di 7 giorni
Paesaggi meravigliosi arricchiti dai colori della macchia mediterranea dove il Mar Jonio, a pochi chilometri di distanza, sarà compagno di avventure. Un percorso che, oltre alle meraviglie naturalistiche e storiche, narra la storia di splendida gente che ogni giorno vive al passo del prossimo in questa terra dalle mille risorse.
Gerace a Riace: un cammino civile ricco di umanità
Tappa finale del cammino è, infatti, Riace con il suo timoniere Mimmo Lucano che ha fatto di un paese in stato di spopolamento un modello di accoglienza da seguire in tutto il mondo. Terra d’Oriente in Occidente, la Calabria ospitò un crocevia di popoli venuti dal mare, greci e romani, bizantini, normanni e, tuttora, continua a farlo.

Alla (ri)scoperta dell’accoglienza calabrese
Forse “l’accoglienza” è congenita a questa terra, viene trasmessa ai suoi abitanti che da secoli custodiscono le testimonianze antropiche e architettoniche di questi popoli come la splendida cattedrale di Gerace, la preziosa Cattolica di Stilo e gli eremi, come quello di Sant’Ilarione oggi dimora dall’eremita ospitale Frédéric Vermorel. Ci sono poi i borghi che, come navi appoggiate su promontori, dominano i punti strategici nell’entroterra e che oggi offrono ospitalità a chi ne ha necessità
Appennino: sulle orme della Rinascita e della Resistenza
Nella vostra pianificazione dei cammini cercate qualcosa nel centro Italia? Ecco allora un cammino nella storia più recente con il Cammino nelle Terre Mutate dall’11 al 17 maggio che attraversa la colonna portante dell’Italia: gli Appennini. Un percorso nato dall’intento di chi ha provato a far qualcosa per i luoghi dell’Italia centrale che hanno vissuto il terremoto da Fabriano e Norcia.
Da Fabriano a Norcia: la bellezza resiliente degli Appennini in 7 giorni
Il camminare ha unito le persone e pian piano si è formata una comunità che è cresciuta fino alla realizzazione di questo cammino, appunto di comunità. Tanta bellezza è stata perduta in pochi secondi, ma tanta ne è nata nei mesi e negli anni successivi, da cercare nelle storie di resistenza di giovani e vecchi caparbi e appassionati.
Tra macerie e speranza: il cammino come atto di comunità
Proprio questa bellezza è al centro del cammino che si percorre, nella prima parte, in sei tappe per dare voce chi quei luoghi non li ha mai abbandonati o è tornato nei momenti più difficili per ricostruire.
Il percorso vi donerà la quiete della campagna marchigiana, la meravigliosa Camerino con arte e cultura ma ancora in gran parte zona rossa; l’arrivo a Fiastra con il suo lago dai colori sempre mutevoli, l’ingresso del Parco nazionale dei Monti Sibillini; le tappe di montagna planando sul lunare altopiano di Macereto e il suo Santuario, meta da sempre di pellegrinaggi.
Si prosegue poi per i piccoli borghi di Ussita e Visso, distrutti ma capaci di esprimere una voglia di rialzarsi ammirevole; e Campi e le altre piccole frazioni di Norcia colpite enormemente, dove trovare altrettanta spinta e voglia di rinascita. Paesi d’Appennino che sono l’anima d’Italia, dove tradizioni e cultura contadina appartengono a ciò che siamo. Da un lato abbiamo le macerie, dall’altro la bellezza.
Il Cammino dei Briganti a maggio 2024: storie di marginalità e inclusione
Per finire dal 18 al 25 maggio con la Compagnia dei Cammini un altro percorso storico, quello del Cammino dei Briganti, da compiere in una versione inclusiva che riunisce insieme camminatori ciechi e persone senza difficoltà sensoriali che vogliano condividere le risorse che ognuno ha da offrire.
Oltre la vista: un’esperienza inclusiva sui sentieri dei briganti. Cammino di 7 giorni
Questo è probabilmente uno dei cammini più famosi e anche se non l’avete ancora percorso, ne avrete sentito parlare. L’itinerario tra Lazio e Abruzzo, adatto a tutti, ripercorre le antiche strade dei briganti che lottavano contro l’invasione dei sabaudi, i nuovi padroni arrivati dal Nord che avevano decuplicato le tasse a persone che già soffrivano la fame e imposto l’obbligo della leva a persone che non potevano affrancarsi dal bisogno di lavorare la terra. Una storia di “margine”, rispetto all’unificazione dell’Italia perseguita oltre un secolo e mezzo fa, adesso in fase di riscoperta, così come i piccolissimi borghi che si attraversano.
Dai briganti ai borghi: riscoprire un’Italia meno conosciuta
Si parte dal comune aquilano di Sante Marie verso il paese di Santo Stefano per poi attraversare il confine tra la Marsica occidentale e il Cicolano. Da Nesce si arriva al suggestivo borgo di Cartore, un tempo base dell’omonima banda di briganti, con un’escursione al Lago della Duchessa (1.788 m), incastonato in una delle più belle cornici dell’Appennino centrale, all’interno della Riserva omonima. Si continua il cammino attraversando nuovamente il confine tra il Cicolano e la Marsica per giungere a Rosciolo, a Scurcola e chiudere il nostro cerchio a Sante Marie. Nei piccoli villaggi si incontra l’accoglienza delle poche persone con l’opportunità di un incontro intenso e autentico con queste terre.
Non solo trekking: il viaggio a piedi come scoperta e condivisione e il valore dei cammini
Pianificare un viaggio scegliendo uno dei tanti cammini, non vuol dire solo andare in ferie o prendersi una pausa. Fare questa scelta vuol dire promuovere e sostenere non solo la bellezza e la diversità dei paesaggi italiani, ma anche il valore aggiunto di viaggiare a piedi: l’opportunità di connettersi profondamente con la terra e le sue storie, in un’esplorazione che diventa un viaggio interiore alla ricerca di un contatto autentico con la natura e la cultura di un Paese unico al mondo.
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