Stazione ferroviaria del Pigneto: copertura parziale 2026 e 13mila mq di piazza per il 2029. Rimane il tema dei disagi (e la possibile trasformazione del quartiere)

Un vero e proprio “punto di riferimento e rigenerazione per il quartiere”. Così è stata definita la futura stazione Pigneto durante il sopralluogo al cantiere svoltosi nella mattina del 21 maggio 2025. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Roma Capitale e Commissario di Governo per il Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, il Commissario Straordinario di Governo per il Nodo di interscambio Pigneto, Vincenzo Macello, il Direttore Tecnico dell’impresa capogruppo Micos SpA, Vito Miceli, e il Direttore Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, Lucio Menta, l’Assessore alla mobilità Eugenio Patanè.

 L’appuntamento, tenutosi presso l’area di cantiere in Circonvallazione Casilina Ovest, tra via del Pigneto e via Casilina, ha offerto l’occasione per fare il punto su un progetto destinato a cambiare il volto del Pigneto e a potenziare significativamente la mobilità dell’intero quadrante.

Una sutura urbana per il Pigneto

La stazione dei treni del Pigneto è concepita per diventare “uno spazio urbano, un punto di riferimento” per i cittadini, andando oltre la sua funzione trasportistica.

L’importanza della nuova stazione per il quartiere Pigneto è stata sottolineata da più voci. Non si tratterà, infatti, di una semplice fermata, ma di un intervento di “rigenerazione urbana straordinario”, come l’ha definito il Sindaco Gualtieri. L’obiettivo è triplice: diventare un nodo della mobilità, “ricucire” il tessuto urbano attualmente diviso dal vallo ferroviario, trasformando quest’area in una nuova piazza pubblica. Fare tutto ciò aumentando gli spazi pubblici e il verde.

Secondo il progetto, al completamento della Fase 2 nel 2029, dove ora c’è una frattura, sorgeranno nuovi spazi, aree verdi e luoghi di aggregazione, restituendo vivibilità e connessione al quartiere. 

Nodo strategico per la mobilità e aumento delle frequenze

La fermata Pigneto si configurerà come un cruciale nodo di interscambio. Sarà interessata dal passaggio delle linee FL1 (Orte-Fiumicino Aeroporto) e FL3 (Viterbo-Roma Ostiense) e, in una fase successiva (cosiddetta fase 2), sarà collegata direttamente alla Metro C tramite un sottopasso. Questo, insieme alla vicina fermata Mandrione, creerà un polo intermodale di grande rilevanza. Attualmente la frequenza è di 6 treni l’ora per direzione, ma con l’attivazione della nuova fermata e grazie a un upgrade tecnologico, si punta a elevare la capacità fino a 10-12 treni l’ora. L’obiettivo, come dichiarato da Gualtieri, è trasformare le linee FL in vere e proprie “metropolitane di superficie”, a beneficio sia dei pendolari che della fruizione urbana da parte dei cittadini.

Le fasi del progetto e le tempistiche

L’intervento, dal costo complessivo di circa 130 milioni di euro e finanziato anche con fondi del PNRR, si articola in due fasi principali. La prima fase prevede la realizzazione della fermata e una prima copertura del vallo ferroviario, una “piastra” larga 12 metri che collegherà le due strade sovrastanti, con completamento previsto per giugno 2026. Questa è la prima grande notizia emersa oggi e che fino a ieri era un punto interrogativo: la copertura parziale sarà da parte a parte. Questa prima fase garantirà già l’operatività della stazione e un primo passo verso la ricucitura urbana anche se per ora bisognerà salire in superficie per scambiare con la Metro C che, ricordiamo, da ottobre 2025 arriverà fino a Colosseo.

La seconda fase, il cui completamento è attualmente fissato per il 2029, porterà alla copertura pressoché totale del vallo ferroviario, per un’estensione di circa 13.000 metri quadrati, di cui il 65% sarà destinato ad area verde. In questa fase verrà realizzato anche il collegamento sotterraneo diretto con la Metro C. 

Per completare l’opera saranno necessarie ulteriori interruzioni

Quest’ultima opera richiederà delle interruzioni del servizio ferroviario. Tuttavia, si sta lavorando per ottimizzare le chiusure e accorciare i tempi della seconda fase, con la possibilità di guadagnare fino a un anno senza aumentare tali interruzioni.

Impegno delle imprese e dialogo con il territorio

Le imprese dell’associazione temporanea che sta realizzando il progetto hanno assicurato di stare “lavorando alacremente”, nonostante le complessità come quelle all’operare in una zona densamente urbanizzata. È stato inoltre sottolineato l’impegno ad adottare misure per ridurre i disagi ai cittadini, attraverso un “cantiere trasparente” e ponendo il “dialogo con il territorio” come una priorità.

Il Sindaco Gualtieri ha ricordato le difficoltà iniziali, con gare andate a vuoto, elogiando la “perseveranza e resistenza con determinazione” di tutti gli attori in campo: Comune, strutture commissariali, Regione, Governo e il consorzio di imprese. Ha espresso fiducia sull’impegno massimo del consorzio, definendo l’intervento “uno dei più importanti a Roma perché tiene dentro tante dimensioni”: trasporto, intermodalità e rigenerazione urbana. “Tanto più racconteremo con trasparenza ai cittadini,” ha concluso Gualtieri, “quanto più parteciperanno a questo lavoro straordinario che trasformerà la mobilità della città e della regione.”

Le istanze dei cittadini: partecipazione, trasparenza e tutela del quartiere e dei suoi abitanti

Conferenza stampa e sopralluogo stazione ferroviaria Pigneto 2025

Accanto all’entusiasmo per un’opera strategica, dal quartiere si levano anche importanti interrogativi e richieste di attenzione non sulla finalità dell’imponente opera ma sul come minimizzare i disagi e su quando gli effetti della stazione potranno cambiare il quartiere.

 Il Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino, pur dichiarandosi infatti favorevole alla nuova stazione e al potenziamento del trasporto pubblico, rivendica un ruolo attivo per i residenti: “insieme a tutti gli abitanti, non vogliamo più subire decisioni illogiche e irrazionali come quelle degli ultimi 5 anni e vogliamo ESSERE ATTORI di questo rinnovamento”. I cittadini del comitato chiedono con urgenza di conoscere il cronoprogramma dettagliato dei lavori post giugno 2026, con un focus specifico sulle inevitabili chiusure stradali e sulle modifiche alla viabilità che impatteranno la quotidianità. Forte è anche la preoccupazione per l’impatto ambientale attuale, dovuto sia all’incremento del traffico veicolare deviato, sia alle emissioni e ai rumori provenienti dal cantiere, con richieste di monitoraggio costante della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico.

Il Comitato sottolinea come la mobilitazione degli abitanti abbia già portato a ottenere alcuni interventi per ridurre i disagi, dimostrando che soluzioni inizialmente escluse come “tecnicamente impossibili” erano invece realizzabili. Tuttavia, rimangono aperte criticità riguardanti la circolazione, la sicurezza nell’attraversamento del nuovo ponticello provvisorio, la questione dei parcheggi, i lavori in orari notturni e festivi, e la necessità di pubblicazione del progetto definitivo completo.

Un altro timore palpabile è quello relativo alla (ulteriore) gentrificazione: l’aumentata accessibilità e attrattività del Pigneto, pur positive per gli abitanti del quartiere, potrebbero portare a uno snaturamento del tessuto sociale e a un aumento insostenibile del costo della vita per i residenti storici. Per questo, si chiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per salvaguardare l’identità del quartiere. Fondamentale, secondo il Comitato, è un “confronto continuo tra gli abitanti e le istituzioni” per affrontare non solo i problemi contingenti del cantiere, ma anche e soprattutto la visione futura della sistemazione superficiale del vallo, che dovrà privilegiare “la mitigazione agli effetti dei cambiamenti climatici e la realizzazione di luoghi di socialità, sport e aggregazione”.

“ASCOLTARE BISOGNI E DESIDERI DELLE E DEGLI ABITANTI PONE LE FONDAMENTA PER UN RINNOVAMENTO INTELLIGENTE”, conclude il Comitato.

Tra i dubbi ancora aperti è come si possa governare le eventuali mutazioni sociali del quartiere una volta che sia diventato un nodo di scambio così importante. Il rischio è quello della turistificazione del quadrante e della riduzione di servizi e spazi per i cittadini.

In risposta a queste esigenze di dialogo e informazione, la Vicepresidente del V Municipio, Maura Lostia (che ha avuto nella giornata del 20 maggio un incontro con i rappresentanti del comitato), ha annunciato un incontro pubblico che si terrà il 23 giugno presso la Casa della Cultura di Roma, in Villa De Sanctis, Via Casilina 665.

L’appuntamento sarà l’occasione per discutere delle problematiche sollevate dai cittadini e per fornire aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori.

Volantini distribuiti dal comitato di Quartiere Pigneto Prenestino

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