“Un torrone per la ricerca” è una campagna solidale nata per finanziare la ricerca scientifica italiana sugli effetti delle nanoplastiche nel cervello umano. L’iniziativa è promossa a Plastic Free Onlus, associazione impegnata dal 2019 nel contrasto all’inquinamento da plastica, in collaborazione con IRCCS San Raffaele e Università San Raffaele di Roma.
Chi effettuerà una donazione minima di 25 euro riceverà un tripack con tre torroni di gusti diversi, mentre con una donazione da 10 euro sarà possibile ricevere un torrone singolo. I torroni saranno disponibili online e presso i banchetti solidali organizzati in tutta Italia dai referenti dell’associazione.

Quali sono gli obiettivi del progetto
Il progetto – il primo di carattere scientifico promosso da Plastic Free Onlus – intende studiare in che modo le nanoplastiche riescano a superare la barriera ematoencefalica, quali effetti provochino sul funzionamento dei neuroni e se possano innescare processi neuroinfiammatori associati a patologie come Alzheimer e Parkinson. Si tratta di una ricerca pionieristica, resa ancora più urgente dai risultati pubblicati su Nature, che hanno rilevato frammenti di plastica nel tessuto cerebrale umano, in particolare in soggetti affetti da demenza.
A guidare lo studio sarà il prof. Ennio Tasciotti, direttore del Comitato scientifico di Plastic Free, Full Professor di Advanced Medical and Surgical Technologies all’Università San Raffaele di Roma e Director dell’Human Longevity Program dell’IRCCS San Raffaele – Roma, tra i massimi esperti mondiali di nanotecnologie applicate alla salute.

“Un gesto di sostegno concreto per la ricerca scientifica, compiuto attraverso la dolcezza di un torrone – spiega Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free –. Con i primi 25.000 euro raccolti attiveremo una borsa di studio annuale per un giovane talento della ricerca presso l’IRCCS San Raffaele di Roma. È un primo passo, ma fondamentale per approfondire gli effetti delle nanoplastiche nel cervello umano”.
“Chiediamo a tutti che siano imprese, fondazioni o cittadini, di unirsi a noi – conclude De Gaetano –. Questa campagna è un modo dolce e concreto per fare la differenza. Le nanoplastiche sono già dentro di noi. La scienza è l’unico strumento che abbiamo per capire come contrastarne gli effetti. E noi, come sempre, vogliamo agire”.
Quanta plastica finisce nel cervello. I numeri fanno impressione
Fonte: comunicato stampa


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