Era stato aperto a Marzo 2013 il bando energie pulite in Sicilia con un fondo molto consistente pari a 25 milioni di Euro. E’ notizia però di oggi il totale fallimento, e quindi la chiusura, di questa iniziativa visto che nessuna delle realtà locali siciliane ha fatto richiesta per l’accesso ai fondi previsti dal bando stesso.
Le motivazioni sono però da ricercare non in una mancanza di attrattività del bando e del settore delle energie pulite quanto nei termini del bando stesso. Il principale ostacolo era infatti rappresentato dalla necessità di un cofinanziamento locale che in un periodo di forte crisi, e grandi sacrifici, come questo le aziende non potevano sopportare. E proprio qua sta il punto: si offre la possibilità alle aziende di accedere ad importanti fondi ma si vincolano nello stesso tempo a sostenere costi, una formula che non può funzionare. In un periodo come questo, con leaziende che cercano faticosamente di rialzarsi e andare avanti, si renderebbero necessari investimenti a fondo perduto per la totalità delle opere da porre in essere (investimenti da concedere dietro rigida selezione e successivi controlli su utilizzo dei fondi ottenuti), solo così si potrebbero avere bandi davvero attrattivi e con grande partecipazione.
Nel caso del bando energie pulite in Sicilia del resto si parlava di cifre davvero importanti proponendo la concessione di incentivi ad aggregati di imprese per proposte di investimenti con un range da un minimo di 15 milioni di euro fino a un massimo di 40 milioni dei quali il 50% da finanziare tramite il bando.
Cifre che rendono davvero difficile, se non impossibile, accedere al bando che, come naturale che sia, ha visto un totale fallimento e assenza di adesioni.
Fonte|PMI
